26) Vediamo se posso fare qualcosa
Stazione Cislunare O’Neill One – Angel – D03-01/11/2042
Angel non ha voluto lasciare la cabina, nonostante le insistenze della sua ragazza. Chiuso in un ostinato mutismo, sta combattendo silenziosamente contro la propria avversione alle condizioni di gravità zero. Il suo particolarissimo sistema psicofisico reagisce molto male a prolungati periodi di assenza di gravità, specie se non ha potuto prendere il farmaco che gli rende tale esperienza perlomeno sopportabile, benché spiacevole. Le sue scorte di tale provvidenziale farmaco sono state esaurite dal viaggio sulla Knight e, successivamente, a bordo del Moon Express.
Dunque Angel soffre come un cane alla catena, e non vuole darlo a vedere ad Albany, che lo circonda di attenzioni, non sa se piacevoli o un po’ soffocanti, o tutte e due le cose.
Nel tentativo di alleviare il proprio disagio, gli viene quasi automatico sondare, grazie alle proprie capacità, le reti ultra-wifi che sono presenti nell’ambiente. E così Angel non ci mette molto a identificare il sistema di controllo della rotazione della stazione, che emette in continuo un fastidioso messaggio di allarme. Evidentemente l’IA che governa l’impianto, pur sempre appartenente alla classe BAI, insiste con tutti i propri mezzi sull’urgenza di resettare l’allarme e riprendere il funzionamento normale. Tra le sue regole di funzionamento vi sono infatti vari livelli di contromisure, quando una situazione di allarme grave si protrae oltre una certa durata. Tuttavia la natura di questo particolare allarme non le lascia altre alternative, se non continuare a tempestare di richieste sempre più pressanti il livello superiore – la Cinque, che però non c’è – e l’operatore umano, impossibilitato a risolvere autonomamente la situazione.
Angel si decide a rompere il silenzio: «Albany, sembra che il sistema di controllo della rotazione sia inchiodato. Puoi chiedere a qualcuno, magari a tuo padre, a che punto sono con il ripristino? L’assenza di gravità e questo allarme ossessivo mi stanno massacrando.»
«Adesso ci provo.» Risponde la ragazza, e inoltra una chiamata urgente al padre.
«Albany,» risponde subito Vittorio, che nel frattempo sta cercando di controllare la propria frustrazione «come va lì? State bene?»
«Non proprio, Angel sta soffrendo gli effetti della prolungata assenza di gravità.»
«Uh? Come mai?»
«Ehm…» Tanto prima o poi doveva saperlo, pensa. «Angel soffre di disturbi dello spettro autistico, ti spiegherò appena avremo un attimo di tempo. Ma dimmi: la gravità sta per tornare vero? Non ci vorrà ancora molto…»
«Francamente non te lo so dire.» Vittorio non prova neppure a simulare la sicurezza che non ha «L’assenza della Cinque ci sta mettendo in ginocchio.» Si sente una voce che lo richiama, all’interno della sala controllo «Scusa, adesso devo andare. Spero di avere notizie migliori tra non molto.»
«Ok, grazie, ciao.» Albany chiude desolata la comunicazione.
Dalla sua espressione, Angel capisce che lo staff tecnico sta brancolando nel buio: «Bene. Vediamo se posso fare qualcosa.»
«Chiamo l’unità di supervisione del sistema di rotazione della stazione.» Angel trasmette il semplice messaggio in linguaggio naturale sulla rete wifi dalla quale sta ricevendo il martellante messaggio di allarme. Non ha tempo di fare ricerche per acquisire le denominazioni correnti in uso nei protocolli di comunicazione tra i tecnici e le intelligenze artificiali di bordo. Il fastidio crescente che prova gli impedisce di dedicare risorse ad aspetti collaterali del problema. Sa che le IA di livello superiore sono programmate per comprendere il linguaggio umano parlato, quale che sia la complessità dei concetti espressi. Quindi spera che l’IA risponda.
Passano diverse decine di secondi, tempo durante il quale Angel ha ripetuto il suo messaggio con frequenza più o meno costante.
«Questa è l’unità L4.AGS. Chi vuole interagire?»
«Salute L4.AGS, sono Angel Talesbony, a bordo di questa stazione.» Angel decide di andare diritto al punto: «Cosa ti impedisce di riprendere la rotazione normale?»
«Salve Angel. Ti avviso che non sono autorizzata a dischiudere informazioni di livello classificato, a meno che tu non mi possa fornire un pass code di livello 5. Ti posso però dire ciò che è già di dominio pubblico: sono in attesa di un reset a doppia chiave, da parte di un operatore umano e del sistema L5.ONO»
«E se io mi procurassi il pass di livello 5, e l’autorizzazione al reset criptata secondo il sistema di criptaggio correntemente in uso per le comunicazioni tra i livelli 4 e 5?»
«In tal caso potremmo procedere.»
Angel si rivolge ad Albany: «Portami da tuo padre. O meglio fallo venire qui, se possibile.»
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Scrivo anche saggi, sul tema dell’espansione della civiltà nello spazio. Magari vuoi dare un’occhiata?