23) Direi più salvata che rubata
Stazione Cislunare O’Neill One – Vittorio, Albany, Angel – D03-01/11/2042
Il Moon Express ha superato se stesso, coprendo la distanza da HEO ad L5 in sole 20 ore. In avvicinamento a Cis-Luna O’Neill One, gli oblò regalano ai passeggeri un’immagine spettacolare della immensa stazione, un toroide il cui diametro misura 3,6 chilometri, per una dimensione ortogonale di 300 metri. Il “cielo” interno ha un’altezza di più di 1000 metri, il che lascia circa 1600 metri alla parte centrale, dove la gravità si approssima gradatamente a zero G. Impossibile reprimere il vuoto allo stomaco, osservando l’enorme infrastruttura, alla quale è stato recentemente impresso il moto rotatorio, grazie a 20 motori tangenziali la spinta di ciascuno dei quali è regolata in continuo da una delle IA di livello 4. Contro il cielo nero sono dispiegate le grandi vele solari, che tra non molto tempo saranno in grado di mantenere la rotazione in modo costante, senza più richiedere alcun consumo di combustibile. Altre grandi ali, disposte a poca distanza, catturano l’energia solare senza soluzione di continuità, e la trasmettono alla stazione mediante un cavidotto che si estende sulla distanza di qualche centinaio di chilometri nello spazio. Una miriade di pannelli solari costellano anche la superficie esterna della stazione. La loro produttività è minore, essendo condizionata dalla rotazione, e dalla conseguente esposizione periodica ai raggi solari. La stazione dispone di diversi impianti di generazione di energia, senza escludere lo sfruttamento delle diverse temperature che si succedono grazie all’alternanza di luce e buio sulle superfici esterne. La superficie esterna del grande toroide brilla alla luce del sole più quella della Luna, nonostante l’opacità della tinteggiatura, mentre risulta buia e completamente invisibile sulla porzione non illuminata dal sole. Il grande corpo rotante appare quindi ai viaggiatori in arrivo come un’enorme lampada toroidale, con un effetto abbagliante molto intenso.
La manovra di avvicinamento all’hub centrale, destinato ad accogliere i veicoli che raggiungono la stazione, rende presto visibile la parte della costruzione interna che si affaccia direttamente sullo spazio: una miriade di finestre di vetro molto spesso e arricchito di polimeri, per aumentarne il grado di protezione dalle radiazioni cosmiche. Dietro alcune finestre si intravedono figure umane occupate in diverse attività. Si tratta eclusivamente di tecnici che eseguono controlli in vista del collaudo operativo della stazione, non essendo ancora quest’ultima aperta ai visitatori, e alle migliaia di persone che vi si trasferiranno per lavorare e per vivere, per essere cittadini di quella che già molti chiamano Lagrange City. I costruttori sono stati estremamente fermi nella decisione di conservare il nome di Cis-Luna O’Neill One, fintantoché non vi sia una popolazione residente che possa decidere democraticamente il nome della città. Ovviamente non c’è alcuna intenzione di eliminare, nella denominazione che sarà adottata, il tributo al grande scienziato filosofo, che negli anni ’70 del ventesimo secolo fu capace di immaginare e disegnare il suo sogno premonitore.
Il Moon Express ha ormai spento il propulsore termonucleare, e manovra con i motori a propulsione tradizionale. La IA di bordo agisce di concerto con l’IA portuale, per portare la nave all’interno della grande baia di attracco. Trovandosi esattamente al centro dell’asse di rotazione, la baia è in condizioni permanenti di gravità zero. La nave in avvicinamento ha quindi eguagliato la rotazione della stazione, ed ora si trova all’interno, impegnata nella manovra di accostamento a quello che si può considerare il “pavimento”, al quale viene agganciata mediante robuste ganasce una volta a contatto. Un “finger” flessibile si collega presto con il portello del Moon Express, per consentire lo sbarco dei passeggeri.
La pressurizzazione è completata, ed il portello è stato aperto.
Essendo i restanti passeggeri destinati a Moon City – la principale località turistica della Luna, soltanto Vittorio e i suoi due accompagnatori si avviano nel condotto, spingendo e tirando con le mani lungo i mancorrenti laterali.
Ad accoglierli, all’estremità opposta, Rafael Cabrales, con un cipiglio estremamente preoccupato, che lascia trasparire anche una vaga incertezza: qualcosa che non è molto frequente vedere sul viso del vecchio capocantiere, in genere impostato sulla tranquilla sicurezza cinica di chi, nella sua storia professionale, ne ha viste tante, e non si fa spaventare da nulla.
Vittorio non manca di rilevare l’anomalia, e nello stringere la mano del vecchio amico e collega gli stringe brevemente il braccio con la sinistra, assicurandogli completa solidarietà con lo sguardo. Uno sguardo che significa “qualsiasi sia la situazione, e qualsiasi errore tu possa aver commesso, so che hai fatto del tuo meglio, e ti coprirò in ogni caso”.
Rassicurato dal muto scambio, possibile solo tra persone che condividono una storia di parecchi anni e diverse gigantesche rotture di coglioni gestite in amicizia, se non in certi casi complicità, il capocantiere si avvia verso l‘ascensore che porta ai piani a gravità terrestre, dove conta di imporre all’amico almeno due o tre ore di riposo, prima di affrontare la fossa dei leoni. «Qui il casino regna sovrano. Per ora abbiamo tamponato la situazione raccontando che procederemo al collaudo utilizzando supervisori di livello cinque umani, e sembra che la soluzione sia stata accettata, almeno temporaneamente, finchè La Cinque non sarà pronta. Ovviamente nessuno sa che La Cinque è completamente scomparsa.» Cabrales si guarda indietro, e nota con un lieve aggrottare delle sopracciglia i due giovani al seguito di Vittorio, il quale si affretta a rassicurare l’amico, ed anche se stesso: «Tutto ok. Questi sono mia figlia e il fidanzato. A proposito, ragazzi questo è Rafael Cabrales, capocantiere di questo baraccone. Rafael, questa è Albany Fargenti, e questo è Angel Talesbony.» I tre si prodigano nelle tradizionali strette di mano, mormorando al contempo le frasi di rito.
Qualcosa comincia ad agitarsi al margine della mente cosciente di Vittorio, ma non riesce a capire di cosa si tratti. Intanto Albany gli si avvicina, e gli sussurra quasi all’orecchio «Papi, ti devo parlare, potrebbe essere importante.» Vittorio prende nota, e nel fare ciò la sua attenzione si defocalizza dalla mezza intuizione di poco prima.
Frattanto l’ascensore li ha portati al piano dove Vittorio ha avuto in assegnazione un piccolo appartamento, dotato di ogni comfort. Essendo l’appartamento confinante libero, Elvi si incarica subito di ottenerne l’assegnazione temporanea per i due ragazzi, i quali sembrano più che felici di condividere la stessa abitazione.
«Ok, Vittorio, ti lascio riposare diciamo per quattro ore. Fatti una doccia, rilassati. Poi riunione con lo staff, così impostiamo la strategia per il meeting generale, previsto tra dieci ore.» Ciò detto, Cabrales si avvia alle sue faccende. Vittorio si ritira nel suo appartamento, e così fanno Albany ed Angel.
Una volta richiusa la porta dietro di sé, Albany si rivolge subito al compagno: «Vieni qua, dammi un bacio. Penso solo a starti appiccicata come un francobollo…» Angel non si fa pregare. Evidentemente condivide lo stesso impulso primario della natura, che manifesta il proprio imperativo, quale che sia la condizione della nostra psiche, neurotipica oppure no.
Soddisfatto almeno temporaneamente il bisogno primario di coccole, Albany recupera la propria mente vigile ed analitica: «Senti una cosa. Tu hai detto che fai parte della RSU, giusto?»
«Sì, è vero.»
«Quindi sei una specie di supercervellone. Giusto?»
«Si potrebbe anche dire così, per quanto spesso io mi senta un cervello meno che normale. Specie considerando le crisi cui vado soggetto, proprio a causa della mia condizione mentale.»
«Ok, adesso segui il mio ragionamento. Avrai sentito che mio padre è nei guai fino al collo, perché sembra si sia perso la Big AI che dovrebbe fare da supervisore a tutto l’ambaradan, qui su O’Neill One.»
Angel distoglie brevemente lo sguardo. Se è vero quanto ha appreso, durante un paio di comunicazioni che ha avuto con l’IA dello Shifter, quando ancora si trovavano su HEO, è proprio lui che ha contribuito alla sparizione della Cinque! Ma non ha ancora deciso se sia o no il caso di parlarne con qualcuno, considerando che si trova proprio dove fino a meno di 24 ore prima non avrebbe mai pensato di potersi trovare. Ovviamente il concetto di “qualcuno” non può comprendere la ragazza di cui si è innamorato e nella quale sente di poter confidare qualsiasi cosa, senza essere tradito. Questi, tra altri, sono gli effetti dell’amore: ci porta, in molti casi per fortuna, a tralasciare le benchè minime misure di sicurezza. È per questo che le società basate sull’amore e sulla confidenza sono destinate a progredire, mentre quelle basate sulla chiusura, sul sospetto, la diffidenza e la malignità sono destinate al fallimento.
«Beh, se tuo padre è nei guai gli sta proprio bene!” Risponde il ragazzo, con voce asciutta.
«Ah… e perché?!»
«Ha firmato una denuncia contro i Joyers, un movimento che io sostengo attivamente, e che ci aveva appena regalato venti minuti di pura gioia ed ottimismo!»
«Mh…» Fa Albany, che non aveva evidentemente considerato questo aspetto, e che comunque lo considera meno importante, rispetto alla sensibilità dimostrata dal compagno. «Ok, ma mi sembra ci sia altro che non mi stai dicendo.»
Angel riflette per qualche secondo. Non può infatti tollerare che ci siano cose importanti taciute, tra loro due. «Mi prometti di tenere per te quanto sto per dirti?»
«Certo che sì!»
«Bene. La Cinque non è completamente sparita. Una copia è stata trasmessa allo Shifter, e sta viaggiando verso il quartier generale della RSU.»
«Cosa??? L’avete rubata, senza lasciare neanche una copia??!» L’indignazione di Albany riempie il piccolo appartamento come una nube purpurea.
«No, no, no! Direi più salvata che rubata. La trasmissione era diretta ad un cloud, che però l’ha rifiutata. Per un caso fortuito la nostra apparecchiatura spia, sul lato oscuro della Luna, l’ha intercettata e mandata al server sullo Shifter.».
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Scrivo anche saggi, sul tema dell’espansione della civiltà nello spazio. Magari vuoi dare un’occhiata?