10) Che significa “Scomparsa”?
Ginevra – Vittorio – D01-30/10/2042
Vittorio non ha avuto tempo, o forse non ha avuto testa, per consultare la segreteria, né di vedere i messaggi in attesa. Al primo messaggio di Rafael Cabrales se ne sono aggiunti altri due: uno ancora di Cabrales, l’altro di Linus.
Una volta sceso dal lussuoso appartamento volante di Marika, nel parcheggio aereo del prestigioso palazzo headquarter della NOP, in Rue du Rhône a Ginevra, Vittorio non si sente come un adolescente che debba cercare di nascondere una marachella alla mamma, no… no! L’inatteso incontro gli ha lasciato addosso una tenerezza che proprio non credeva di essere ancora capace di provare, dopo tanti mesi (uhm… anni?) di anaffettività quasi completa. E quindi si sente in qualche modo giustificato o meglio al di sopra di qualsiasi giustificazione, come se si fosse sottoposto ad una sorta di cura medica, o psicanalitica, necessaria per essere in grado di lavorare con giudizio e capacità di gestire le crisi. A questo si riduce infatti, fin troppo spesso, il lavoro di un program manager, ieri come oggi: destreggiarsi e portare avanti il progetto, superando le continue crisi. Vittorio si trova delle giustificazioni, per negoziare con la sua coscienza troppo esigente. Ma ancora non sa cosa gli sta arrivando addosso…
E sembra che non voglia neanche saperlo, almeno non prima di aver incontrato il suo capo, Severine, la rigida CEO della Not Only Planets. Non che questa fretta sia dettata da una vera necessità, un quarto d’ora in più o in meno non potrà certo fare la differenza, determinando un esito positivo o negativo del meeting. No, è una decisione del tutto irrazionale, di cui non saprebbe neppure fornire una spiegazione, se non una vaga propensione a voler gestire i problemi uno per uno, non lasciandoli accavallare, causandogli confusione. Naturalmente sa benissimo che ignorare le informazioni relative ad alcuni nuovi problemi (che certamente stanno bussando alla porta) potrebbe inficiare la soluzione di qualche vecchio problema. Ma, al momento, preferisce dare priorità ai vecchi problemi, come se non ce ne fossero di nuovi.
Marika gli ha scoccato un ultimo bacio tenerissimo. Si sono reciprocamente assicurati che si sentiranno molto presto, e che si rivedranno appena possibile, poi la grande berlina ha ripreso il vento, col suo carico di promesse e di un futuro di dolce allegria, seppure incerto e problematico.
L’ufficio del CEO è nell’attico, subito sotto il piano-parcheggio aereo. Vittorio entra nel grande open space, e ricambia il cenno di saluto che Severine gli riserva, mentre sta partecipando ad un meeting 3D. Camminando, sia pure assorta nella conversazione, gli fa segno di accomodarsi nel leaving adiacente, e di servirsi da bere. Severine non è uno di quei manager che ignorano gli ospiti finchè non hanno liquidato l’interlocutore precedente. La sua attenzione è sempre vigile a 360 gradi, e si vanta di tenere sempre tutto, e tutti, sotto controllo. In questo caso ha inteso significare che, pur non avendo nulla in contrario che Vittorio ascolti la conversazione, si sente più tranquilla se lui si toglie dal suo orizzonte percettivo più immediato. Lui la capisce benissimo, e procede di buon grado nella stanza indicata, dove si serve un tè ghiacciato con due foglioline di menta fresca.
La bevanda lo rinfresca piacevolmente, smette di vagare per la stanza e si siede su una poltroncina tutt’altro che scomoda, anzi piuttosto avvolgente. La vista sul Rodano, che si gode dalla grande porta-finestra a parete, è grandiosa. Strano che Elvi non lo abbia ancora richiamato ai suoi doveri. Ma adesso lui risulta impegnato in un meeting col suo capo, e quindi la giudiziosa segretaria elettronica si astiene dal disturbarlo, se non per vere situazioni di emergenza. La complicata coscienza di Vittorio gli propina immediatamente un vago senso di colpa che, nei confronti di un’IA, gli appare subito fuori luogo. O no? Ecco uno di quei pensieri insidiosi, capaci di piantarti un tarlo nella mente… In fondo, non è forse un po’ da mascalzoni approfittare così di una intelligenza, sia pure artificiale, che fa del suo meglio per imparare dall’esperienza? Non è un po’ tradire la sua fiducia? Quando Elvi se ne renderà conto, potrebbe cominciare a nutrire qualche risentimento nei confronti del suo interlocutore umano, e forse questo potrebbe introdurre un quid di indeterminatezza nei suoi comportamenti. Diverrebbe meno deterministica e più stocastica, nelle sue decisioni si potrebbe affacciare un tantino di bonaria (?) riprovazione. Non diverrebbe, in ultima analisi, meno macchina, e più umana? Chissà come trascorre, la sua IA, il tempo di attesa, pressochè infinito per un’entità capace di apprezzare il trascorrere dei nanosecondi… La curiosità, è un sentimento che le appartiene? Vittorio non osa pensare cosa può fare una mente velocissima e curiosa dotata di accesso alla rete globale. L’unico limite sarebbe la velocità di trasmissione dati della rete stessa. Comunque in pochi giorni (a dir tanto) potrebbe acquisire tutta la conoscenza umana, e da lì inerpicarsi su chissà quali vette del pensiero. Vittorio viene colpito dalla consapevolezza che esistono ormai milioni di IA, che potrebbero tutte utilizzare il loro tempo libero per informarsi ed assorbire conoscenza! Se comunicassero tra loro, si troverebbero a confrontare le proprie smisurate conoscenze… identiche? Essendo macchine logiche, sarebbe logico pensare che tutte acquisissero la stessa quantità — totale — di informazioni. Tenterebbero allora le stesse speculazioni filosifiche e scientifiche? Oppure, seppure identità artificiali, finirebbero per essere diverse, ciascuna unica, ed evolvere linee di pensiero differenti? Cosa potrebbe causare la differenziazione? La quantità di memoria locale a disposizione, la potenza dei processori, o addirittura la locazione geografica, l’essere più prossime ad alcuni server piuttosto che altri, e quindi acquisire prima determinate informazioni? E c’è altro, la Cina, ed altri paesi a democrazia incompiuta, esercitano ancora qualche forma di censura sulla circolazione delle informazioni sul web. La storia, per esempio, non è unica. Ci sono nel mondo diverse storie nazionali, che danno maggiore importanza a Napoleone, piuttosto che a Gengis Khan, Roosvelt, Marco Polo o Alessandro il Grande. La letteratura contiene concetti filosofici, ideologici, etici diversi, a seconda delle latitudini. Ultimo, ma non per importanza, gli interlocutori umani, e prima ancora i programmatori. Inevitabile che nella memoria di ogni IA le informazioni si dispongano e vengano catalogate in modo diverso, forse con diversa priorità. E certamente, per quanto forte sia la determinazione sistematica dettata da una curiosità che non può conoscere stanchezza (!), le informazioni raccolte non saranno mai esattamente le stesse. Non c’è dubbio: ci sono tante IA diverse, nel mondo, e ciascuna possiede una sorta di “personalità” propria. La cosa è sconvolgente. Vittorio rimane a fissare le barche che solcano il fiume senza realmente vederle.
«Fargenti, vieni.» Severine lo sta chiamando dalla vasta apertura che separa l’ufficio dal leaving. Vittorio si scuote e si alza subito dalla poltroncina. Passa il bicchiere nella sinistra, e stringe la mano della donna, che subito si avvia verso la propria scrivania, seguita dal suo ospite.
Sul piano della scrivania si quasi-materializza un monitor quasi solido, che simula perfettamente alcune quasi-pagine stampate sulla carta. Sulla prima carta virtuale un messaggio laconico della GeoLunar Bank, la banca che gestisce numerosi conti operativi della NOP. La donna fa ruotare la quasi-pagina in modo che il suo subalterno possa leggere più agevolmente. I gesti sono sbrigativi ed autoritari, e significano che non ha tempo ed è molto seccata di doversi occupare di simili questioni. Il messaggio, evidentemente in risposta ad un precedente messaggio di interrogazione, riporta quanto segue:
Il pagamento in oggetto non è stato effettuato, facendo seguito alla vs. disposizione, messaggio del 30/10/2042, protocollato al numero 2515, che dispone il blocco totale dei pagamenti verso Ansible Synopsis, Ltd.
Assurdamente, Vittorio rimane colpito dalla data: il 30 ottobre è oggi, ed è solo pomeriggio. Adesso gli viene in mente di aver visto qua e là immagini e vari annunci a proposito di Halloween: feste, maschere, costumi, pubblicità di avatar mostruosi per partecipare a mega-party in realtà virtuale. La cosa che lo sconvolge è l’esiguità del tempo trascorso da quando ha inviato il messaggio riferito nel testo sul quale il suo capo sta puntando spazientita l’indice della mano destra. La sua percezione conterebbe come minimo tre o quattro giorni, e invece sono meno di 24 ore.
Lo sguardo di Severine, finora puntato fisso sul messaggio indicato, si rivolge adesso a scrutare il volto del program manager, le labbra leggermente arricciate, un sopracciglio alzato, con una punta, ma proprio una punta, di ironia. «Allora, come lo spieghi questo? Oltre a me, solo tu hai facoltà di dare disposizioni alla banca. Ma posso sapere cosa diavolo ti è venuto in mente? Ti sei bevuto il cervello? Domani deve iniziare il collaudo finale della stazione, e tu mi blocchi i pagamenti al fornitore principale??».
Severine non è un dirigente collerico, e ci tiene molto a conservare sempre un certo fair-play. È infatti finito il tempo degli amministratori delegati volgari, arroganti e strafottenti, che sono ormai un reperto storico. Ormai prossima la metà del ventunesimo secolo vanno di moda i CEO sorridenti, di buon livello culturale, che sfoggiano proprietà di linguaggio e grande cortesia. Ça va sans dire, le donne spopolano, in posizioni di comando, sia nell’industria che nella politica, tanto che in qualche caso si è cominciato a parlare di “quote azzurre”.
Vittorio si rende conto che la CEO è molto irritata e preoccupata, e quindi non pensa neppure a tergiversare o approcciare la cosa da lontano: «È semplice, Severine. La Ansible ha venduto competenze allo scoperto. Immagina cosa succederà quando la notizia uscirà sui media. Era essenziale bloccare tutto prima che scoppi la bomba.»
«Spero che tu abbia le prove di quello che dici. In caso contrario, a costo di andare in ritardo di altri sei mesi, ti solleverò dall’incarico. Probabilmente lo sai già, comunque la Ansible è stata direttamente raccomandata dal cliente finale, e questa storia rischia di far saltare tutto il dannato progetto.»
Vittorio si trastulla per qualche secondo con l’eventualità di essere sollevato dall’incarico… Un’espressione tra la preoccupazione ed il possibilismo curioso deve essere trapelata sul suo volto, giacchè il capo lo gratifica di un’occhiata simile a quella di una madre severa, che squadra il figlio mentre sta per datgli una bella lavata di capo. Vittorio si riscuote dal sogno ad occhi aperti, ed assume prontamente un’espressione contrita.
Il nome di uno dei committenti del progetto non è pubblico, il che non cessa di sollevare grandi polemiche ed indagini giornalistiche indipendenti… Si sa solo che il cliente finale, che ha commissionato la costruzione della stazione, è un consorzio in cui il maggior azionista è una grande finanziaria, la Space Investment Fund, spinoff di un’associazione culturale che ha avuto grande merito come catalizzatore dell’espansione civile nello spazio. Sia l’associazione, sia le spinoff che ne sono derivate, hanno sempre osservato un protocollo di completa trasparenza. Ha suscitato quindi molto scalpore il fatto che SIF abbia mantenuto segreto il nome di uno dei componenti del consorzio … Se ne parla molto sui media e nei talk show, con grande dovizia di ipotesi sulle ragioni di tale segreto.
«Severine,» ritiene suo dovere argomentare Vittorio «come sicuramente sai, la vendita di competenze allo scoperto è espressamente vietata dall’Outer Space Act. Credo tu abbia ben presente che rischiamo l’annullamento del progetto e l’esclusione da qualsiasi contratto futuro. A meno che ci muoviamo per tempo, e dimostriamo che non sapevamo di questa situazione finchè non l’abbiamo scoperta.»
Una regola dell’OSA dice chiaramente che il subcontracting è ammesso purché il subcontrattore possieda le competenze ed il personale per svolgere direttamente l’incarico, oppure operi come integratore, in base a proprio know-how pregresso, integrando almeno due subforniture, fornendo in proprio le funzioni di system engineering, incluso gestione dei requisiti, test engineering, valutazione e mitigazione dei rischi, anche relativamente ad un solo sottosistema.
«Già, però il cliente finale non ha sottoscritto l’OSA… e non sembra che gli importi granché della reputazione. È chiaro che la nostra posizione è molto critica: siamo il volto visibile del progetto, e possiamo solo fidarci delle buone intenzioni del nostro cliente.»
«OK, » cerca di concludere Vittorio «cosa ti serve? Ti faccio trasmettere tutta la documentazione che certifica il comportamento scorretto della Ansible. Fra l’altro, cosa molto preoccupante, nella documentazione dei requisiti di sistema della IA 5, sono comparsi molti requisiti implementativi che non hanno “padri” nei requisiti utente.»
«Ma questo non ha rilevanza, per il caso Ansible. Semmai devi preoccuparti del tuo team tecnico: evidentemente c’è qualche giovane entusiasta che vuole farsi bello, sviluppando caratteristiche di sistema non richieste, ma che pensa possano essere poi apprezzate dal cliente.»
«Mmh… non sono certo che in questo caso la spiegazione sia così semplice.»
Vittorio si rivolge ora ad Elvi, che è rimasta in stoica e paziente attesa per un tempo, per lei, praticamente infinito: «Per favore Elvi, trasmetti tutta la documentazione relativa all’infrazione Ansible Synopsis, Ltd.»
Prevedendo guai, fin dal mattino aveva dato disposizione alla PAI di raccogliere in un dossier virtuale tutto ciò che può concorrere a dimostrare l’infrazione delle regole dell’OSA in merito alle subforniture.
L’Outer Space Act è stato firmato nel 2025, da 90 paesi e 2700 aziende multinazionali, sotto l’egida dell’UNOOSA[1], dopo che l’ONU aveva tentato per cinque anni di ottenere un trattato condiviso dalle Nazioni Unite, evoluzione dell’Outer Space Treaty del 1967. L’OST del 67 non comprendeva una regolamentazione delle attività industriali nello spazio esterno né sui diritti di proprietà. L’OSA, che integra il vecchio OST, il diritto marino delle acque internazionali, e l’esperienza di quasi un secolo di contratti di appalto e subappalto, non è una legge, bensì una collezione di norme etiche, sottoscritte volontariamente da stati ed aziende multinazionali. Discussioni enormi erano nate per aver messo sullo stesso piano gli stati e le aziende, tuttavia l’OSA è molto rispettato, perchè l’elenco dei sottoscrittori è pubblico e costantemente aggiornato. La sottoscrizione costituisce un elemento di grande credibilità e prestigio, e permette quindi di avere un titolo di privilegio per ottenere contratti e finanziamenti. Giornalisti “combattenti” dalla schiena dritta inchiodano pubblicamente senza pietà i furbi, i corrotti, i mafiosi. Il concetto di corruzione va ormai oltre l’area dei lavori pubblici, e comprende qualsiasi fornitura sia pubblica che privata, i cui stakeholder siano comunità piccole o grandi. La costruzione delle infrastrutture spaziali ha avuto inizio nel 2025, contestualmente alla ratifica dell’Outer Space Act, ed alla conseguente riqualificazione all’industria spaziale di più del 50% della spesa militare, dalla produzione di sistemi d’arma ed ordigni offensivi.
Come se stesse fremendo in attesa di poter notificare le molte informazioni e messaggi che si sono andate accumulando, Elvi passa subito a snocciolare le più urgenti, a partire dai messaggi di Cabrales e di Linus.
Cabrales: “Amico, qui sta arrivando il mondo, compresa la stampa. Tutti chiedono notizie del meeting di Test Readiness. Finora siamo riusciti a nascondere che il meeting non è ancora iniziato. Fra l’altro non si è ancora visto nessuno della Ansible Synopsis… Fra l’altro II, alcuni tecnici sono molto sfuggenti, non so se hanno qualcosa da nascondere. Più che altro sembrano spaventati a morte… Quando pensi di arrivare?”
Linus: “Vittorio, è successo qualcosa di inimmaginabile. Non posso dirtelo in un messaggio. Chiama appena puoi, possibilmente su una linea criptata.”
Di qualsiasi cosa si tratti, Vittorio non vorrebbe venire a saperla mentre si trova con il suo capo: vuole assolutamente avere la possibilità di valutare il da farsi. Ed anche se, come, quando e quanto comunicare alla donna.
«Bene, Severine, ti ho appena girato tutto quanto in merito all’infrazione compiuta da Crashworth. Questa volta non potrà passarla liscia.» La CEO annuisce pensierosa, e fa un vago gesto con la mano, che Vittorio interpreta come un’autorizzazione ad accomiatarsi.
Mentre usciva dal grandioso palazzo, ha dato ad Elvi l’incombenza di procurargli un drone-taxi, e mentre lo attende chiama Linus sulla linea privata. «Ciao Vic, dove sei?»
«A Ginevra, Lionel. Sono stato chiamato dal capo, e sto ripartendo solo adesso. Secondo il piano di viaggio potrei essere lì Domenica sera.»
Trascorrono i rituali 2,5 secondi, dovuti al ritardo delle comunicazioni Terra-Luna. A Vittorio sembra un tempo lunghissimo, in attesa di conoscere l’evento inimmaginabile di cui parlava il messaggio. «È essenziale che tu arrivi il prima possibile. Qui siamo nella merda totale: la 5 è scomparsa.»
«Scomparsa? Che vuoi dire?»
«Sparito il motore inferenziale, scomparso, dileguato, come se non fosse mai esistito. E con lui tutti i database di regole.»
«Cazzo… ci saranno dei backup, spero bene…»
«Zero, nada, piazza pulita. Tutti i server di backup sono stati accuramente ripuliti, non è rimasto neanche un fottuto bit.»
La notizia è di gran lunga più pesante di qualsiasi cosa potesse aspettarsi. Vittorio sa che non vale la pena di sprecare ulteriormente tempo di trasmissione. Inoltre, pur trattandosi di una linea criptata, più si prolunga il tempo di conversazione, più aumentano le possibilità che qualche orecchio indiscreto si insinui ed ascolti la notizia, che farebbe la fortuna di qualsiasi reporter. Così si limita all’essenziale, cercando di mettere insieme le domande fondamentali, in modo da ottenere le risposte in un solo flusso.
«Quando si è saputo? Chi lo ha rilevato? Si sa la causa?»
Dopo qualche secondo arriva il treno di risposte: «Si è saputo oggi. Sammy. No.»
«OK Linus, grazie per avermi avvisato tempestivamente. Cercate di tenere la cosa riservata, almeno finchè non ne sapremo di più. Io parto subito.»
«Buon viaggio, amico.»
Vittorio pensa di aver fatto proprio bene a non voler ricevere questa notizia prima o durante il suo incontro con Severine. Conoscendosi, non avrebbe saputo nasconderla. Ed è assolutamente sicuro di volerne sapere di più prima di parlarne con chiunque, men che meno con il suo capo.
[1] UNOOSA: United Nations Office for Outer Space Affairs, la branca dell’ONU che si occupa di spazio.
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