2)  Prelude a l’apres midi d’un faune      

Milano – Vittorio – D01-30/10/2042

Vittorio Fargenti apre un occhio, senza ancora credere che la sua PAI (Personal Artificial Intelligence) stia davvero cercando di attrarre la sua attenzione. Che diavolo… si era coricato da pochi minuti, o almeno così gli sembra, ed aveva categoricamente istruito l’infernale strumento di non accettare comunicazioni per almeno sei ore. Dunque non è proprio possibile, quella musica suadente dev’essere parte di un sogno, e non della realtà. Richiude l’occhio, e si dispone a continuare a dormire. Ma la musica insiste, con impegno degno di miglior causa… Con un grugnito, si decide ad aprire ambedue gli occhi, e così constata che, nello spazio sovrastante il letto, prendono forma piacevoli figure tridimensionali, proiettate dalla PAI, con paziente determinazione. Per qualche secondo rimane a contemplare i motivi floreali ed il dolcissimo viso femminile che occhieggia tra i fiori. Un modo davvero subdolo di svegliare un disgraziato cui mancano ancora parecchie ore di sonno…
«Chi è…» biascica, senza alcuna sicurezza che il sistema di riconoscimento vocale sia in grado di decifrare i suoi versi sconnessi, ma ha sottovalutato il software della PAI.
«Il tuo amico Jason Clitworth, accetti la comunicazione audio e vi-deo?» cinguetta immediatamente la macchina, con la sensuale voce femminile che incautamente Vittorio aveva settato qualche giorno prima.
«Solo audio Elvi, accidenti! Non vedi che sono a letto?»
Senza aggiungere altre considerazioni, la PAI  ̶  battezzata Elvi in un momento di euforia  ̶ lo mette istantaneamente in comunicazione audio e si eclissa in sottofondo, con la cortesia di una geisha, rispettosa della privacy del suo padrone, compreso il delicato fruscio delle vesti. Il viso del suo vecchio amico dissolve velocemente le dolci fattezze femminili che fino a qualche istante prima aleggiavano nella penombra della stanza. Senza salutare, né attendere a sua volta un saluto, Jason passa subito a raccontargli quanto la sua nuova automobile, un avanzatissimo modello capace di dronare fino a qualche centinaio di metri da terra, sia soddisfacente sotto tutti gli aspetti.
«Cazzo Jason! Mi svegli a quest’ora per dirmi della tua nuova macchina??» sbotta, ed istantaneamente si rende conto di due fatti incontrovertibili… Uno, le tapparelle intelligenti della sua camera hanno iniziato già da un po’, sia pure con la dovuta cautela, considerando l’irascibilità del soggetto, a lasciar filtrare la luce del giorno… E, due, il suo amico non sembra tener conto in alcun modo delle sue rimostranze. Queste sorprendenti constatazioni portano subito a galla altri due inquietanti pensieri: che evidentemente non è così presto, e che quello non è affatto il suo amico, ma un’abile simulazione propinatagli dalla società di advertising che ha preso in carico il marketing della casa automobilistica… la Nikla, uno dei business collaterali del genio che una trentina di anni prima aveva rivoltato come un calzino il mercato aero-spaziale.
Sviluppando i razzi completamente riutilizzabili, come un moderno Colombo che avesse sbattuto il suo uovo alla coque sul tavolo del precedente monopolio dei lanciatori spendibili, quell’uomo aveva abbattuto il costo del trasporto terra-orbita di almeno un ordine di grandezza, aprendo di fatto la frontiera spaziale ad imprese private, consorzi, imprenditori illuminati, visionari, esploratori in proprio, costruttori, inventori, furfanti ed avventurieri, ed una enorme quantità di terrestri che non vedevano l’ora di sperimentare la vita, il lavoro, l’arte, il pensiero e l’amore, fuori dal pozzo gravitazionale.
Mentre pronuncia il comando di chiusura immediata della comunicazione, diverse associazioni mentali passano per la mente dell’ing. Fargenti, costretto a svegliarsi, se non anzitempo, quantomeno in modo parecchio fastidioso. Velocemente detta ad Elvi poche note per un feroce articolo di denuncia dell’invadenza delle società pubblicitarie, sempre più odiose, soprattutto nell’utilizzo di IA e tecniche sofisticatissime per violare la privacy dei potenziali clienti. È infatti ovvio che la chiamata fake appena ricevuta si deve ad alcuni fatti recenti: uno, il suo amico Jason ha acquistato da poco una Nikla ultimo modello; due, lui stesso, pochi giorni prima, aveva incaricato Elvi di svolgere qualche indagine, avendo intenzione di cambiare la sua vecchia auto con uno dei fantastici nuovi modelli di auto-drone.
Vittorio sa benissimo che scrivere l’articolo sarebbe una completa perdita di tempo. Le società di marketing avanzato operano prevalentemente sulla superficie terrestre. Sapendo di essere dinosauri in via di estinzione, destinate presto o tardi a mutare completamente mercato, contenuti e metodi, cercano di spremere tutto il possibile dal tempo che resta loro, e non hanno alcun timore di essere emarginate in seguito a comportamenti contrari alle regole etiche definite nell’Outer Space Act. Cosa cui invece le aziende che operano nello spazio esterno stanno bene attente: una failure nella reputazione significa la caduta delle opportunità commerciali e quindi di nuovi contratti, con forte probabilità di interruzione anche di quelli in corso.
Elvi emette un discreto sospiro, come farebbe una moglie che, sia pure indulgente nei confronti delle battaglie donchisciottesche cui il marito è incline, non si esime tuttavia dal rimarcare quietamente il proprio giudizioso dissenso. La macchina non ha neppure bisogno di richiedere una deadline di scadenza, e quali pause a bassa priorità lui intenda utilizzare, per scrivere la sua indignata protesta. Un autoapprendimento durato ormai sei mesi la mette perfettamente in grado di provvedere a tutta la programmazione ordinaria, e talvolta addirittura a quella di emergenza.
Ogni tanto Vittorio si ritrovava inconsciamente ad attribuire a tal punto una personalità femminile alla sua IA personale, da sorprendersi per l’assenza di quei tipici test e trabocchetti che molte donne amano tendere ai loro uomini. L’idea è sempre quella di verificare se il soggetto sia davvero interessato a lei, oppure sia solo in cerca di qualche scopatina facile e senza impegno… Non è nemmeno che stiano tutto il giorno a pensare strategie e tattiche particolari. No, viene loro naturale, come respirare o bere un bicchier d’acqua. E così sottopongono il malcapitato che si avvicina a loro a tutta una serie di tremendi soprusi e angherie, dietro a ciascuna delle quali si cela accuratamente un unico pensiero di fondo: se ci tiene davvero, se è davvero interessato, sarà capace di corteggiarmi e di sorprendermi, nonostante le mie strenue difese.
Ma le Personal Artificial Intelligence ovviamente non sono programmate per assumere una personalità umana, femminile o maschile che dir si voglia. Questo le rende particolarmente apprezzate, da alcuni, e particolarmente esasperanti per altri, per la loro inquietante perfezione comportamentale, priva di qualsiasi competitività, gelosia, orgoglio, possessività, vale a dire tutti quei tratti caratteriali che rendono i rapporti umani così… interessanti, ed in casi estremi insopportabili.
Così ragiona fra sé Vittorio quella mattina, mentre sfiora i bottoncini della sua cucina ipertecnologica, ottenendone in cambio un ovattato mormorio, una generosa spremuta di arance fresche ed un delizioso cappuccino con tre centimetri di morbidissima schiuma. Ed ancora si meraviglia che, a sessant’anni ormai superati da un pezzo, si trovi ad indulgere in simili riflessioni, come un ragazzino che si affaccia alla vita, e cerca di capirne i risvolti, spesso imperscrutabili.
Poi si dice che queste, ed altre, considerazioni sull’universo femminile possono venire solo dall’esperienza. Un ragazzotto di trenta o quarant’anni vive, in genere, ancora completamente immerso nelle tempeste ormonali ed emotive, prende ogni cambiamento del “tempo” femminile come una tragedia o una grande gioia, altalenando tra disperazione ed estasi… proprio quello che le signore si aspettano, per ridurre i maschietti alla loro piena mercé!
In fondo, riflette ancora, man mano che la colazione opera la consueta magia sulla sua psiche, traghettando Vittorio dal pessimismo cosmico del primo risveglio ad un più bilanciato atteggiamento possibilista, rispetto alla giornata ed ai suoi probabili o inattesi sviluppi, ciò che distingue un vecchio gentleman da un vecchio spocchioso insopportabile non è altro che la propria gentilezza, nel lasciar credere al gentil sesso di essere ancora preda delle gioie e delle disperazioni… In fondo non è difficile compiacere una signora, anche quando lei sa benissimo che si tratta di una dolce ed affettuosa commedia… Il fatto è che, negli ultimi mesi, di signore da compiacere neanche l’ombra… Meglio pensare al lavoro, che non gli lascia granché spazio per fare il furbetto.
L’umore non è esattamente quello splendidamente creativo delle mattine in cui non vede l’ora di mettere le dita sulla tastiera virtuale super-ergonomica della sua workstation iper-tecnologica… è uno di quei giorni in cui avrebbe preferito lasciar lavorare le sue “routine” di più basso livello, senza coinvolgere gli strati superiori della sua mente creativa. Certo, l’incarico che ha accettato, e sempre più spesso si chiede chi glie l’ha fatto fare, richiede più capacità relazionali di coordinamento che capacità creative… come diavolo si è ritrovato nella posizione di program-manager della Stazione Cislunare O’Neill Uno??
Come se la PAI leggesse nella sua mente, e Vittorio spesso sospetta che lo faccia davvero, appena il pensiero accenna a volgersi agli impegni della giornata, un promemoria ologrammatico prende a materializzarsi nell’aria, tra il tavolino da colazione e il lavello autopulente della cucina: — banca, — musica, — vendemmia.
La faccenda della banca gli è subito chiara: deve dare istruzioni alla GeoLunar Bank perché sospenda il pagamento della terza quota al fornitore della Intelligenza Artificiale per la gestione in automatico dei sistemi di supporto vitale della stazione O’Neill Uno.
Quando ha accettato l’incarico di program-manager per lo sviluppo ed installazione della stazione, Vittorio sapeva benissimo che si stava cacciando in un mare di guai. Ma stare lontano dagli ambienti di progettazione e dai cantieri per più di un anno era sempre stata, per lui, una scelta impossibile. A sessant’anni suonati già da qualche anno l’ing. Fargenti non si sente affatto vecchio, e si sente più che disposto a mettere ancora a frutto i suoi quasi quarant’anni di esperienza. Di più, si sente orgoglioso di essere responsabile del più grande progetto mai tentato, a memoria della civiltà: la costruzione della prima vera città orbitale, un’idea concepita settant’anni prima dal grande Gerard O’Neill, un’infrastruttura toroidale in L5, destinata ad ospitare almeno ventimila persone, nella versione 1.0. La grande installazione è ormai in fase avanzata di costruzione, vi risiedono già stabilmente più di 400 tra tecnici, test-engineer, supervisori, appartenenti a diverse ditte appaltatrici, incaricate di installare, testare e collaudare i sistemi automatici di controllo e monitoraggio, e le IA destinate a governare ed integrare quel gigantesco sistema elettronico e bio-elettronico, dal buon funzionamento del quale dipenderanno la vita e la salute dei futuri residenti.
A meno di un mese dal collaudo dei sistemi di supporto vitale della stazione, è sopraggiunta una grana di cui Vittorio avrebbe volentieri fatto a meno: ha infatti accertato che la ditta fornitrice della IA che supervisiona in modo integrato tutto il complesso dei sistemi ha venduto competenze allo scoperto, cosa vietatissima dal codice etico della NOP (Not Only Planets Corporation), main contractor dell’intero progetto. I codici etici hanno acquisito importanza crescente, nel contesto dell’espansione civile nello spazio: vendere competenze allo scoperto, per esempio, è una pratica molto deprecata. Si verifica quando un’azienda, pur non avendo nel proprio organico personale esperto in una determinata tecnologia o metodologia richiesta in una gara d’appalto, sostiene di possedere tale know-how, presupponendo di acquisirlo in seguito, dopo aver vinto la gara.
La perdita di reputazione è ciò che le meta-corporazioni che competono nel nuovo mercato extraterrestre temono maggiormente. Ogni piccola deviazione dal codice etico può portare alla compromissione di contratti miliardari. Per questo Vittorio ha deciso di agire immediatamente, non appena ha avuto le prove dell’infrazione. La decisione non è tuttavia stata presa alla leggera: far fuori un fornitore chiave a questo stadio dei lavori causerà un ritardo difficilmente recuperabile. Ma occorre agire tempestivamente, prima che la notizia trapeli sui media.
Sul contratto che Vittorio ha vergato “col sangue” ormai sei mesi prima la clausola è scritta bene in chiaro: il program-manager dovrà prestare estrema attenzione alla correttezza etica dei subfornitori, ed agire tempestivamente non appena fosse riscontrata la benché minima infrazione. Vittorio ha ricontrollato la clausola almeno dieci volte: essa recita proprio “tempestivamente”, il che secondo qualsiasi dizionario etimologico, significa immediatamente, appena saputo del misfatto, senza consultare nessuno né lasciarsi sviare da considerazioni collaterali o da persone che non hanno la responsabilità diretta del progetto.Sulla spiaggia in Versilia Vittorio metteva i piedi nella spuma di birra bianchissima del mare…. onde alte, che portano la spuma profumata nell’aria… Una sensazione inebriante, come champagne candido e fresco alle narici, mentre lo sguardo si perde fra i due blu all’orizzonte, cielo e mare divisi da un confine perfettamente rettilineo, a perdita d’occhio. La giornata è eccezionalmente limpida, il profilo dell’isola d’Elba interrompe nettamente la linea dell’orizzonte e, molto più sfumata in lontananza, quasi indistinguibile da una vaga sagoma nebulosa, la Corsica. Proprio allora erano suonate discretamente le prime note del “Prelude a l’apres midi d’un faune”, di Debussy… Scacciando la forte tentazione di lasciar suonare la deliziosa melodia senza rispondere, aveva risposto, sia pure controvoglia. Ed era stato convocato per il giorno dopo alla sede centrale della NOP, a Ginevra. Contro ogni aspettativa, l’offerta presentata un paio di mesi prima, quasi allo scadere della gara, era stata accettata, e Vittorio si era trovata addosso  ̶  ben sistemata sulle spalle, ed assicurata da un contratto con tanto di penali a fronte di rescissioni non motivate da cause di forza maggiore  ̶  l’ultimazione del commissioning e la responsabilità dell’approvazione dei collaudi degli impianti tecnologici e di tutti i sistemi di controllo della stazione O’Neill Uno.
Il precedente program-manager  ̶ Vittorio è venuto a saperlo solo dopo aver firmato il contratto  ̶  aveva quasi avuto un infarto, quando si era reso conto dell’enormità del compito che si stava assumendo. Si era quindi dimesso accampando motivi di salute.
Altre volte la preoccupazione ha cercato di averla vinta sull’entusiasmo, ma sinora non ce l’ha fatta. Vittorio è felice ed orgoglioso del suo compito, quasi come potrebbe esserlo un quarantenne. Quasi.
Intanto riguarda il promemoria: “– musica”… mmh, difficile riuscire a mantenere l’impegno di una prova con il suo quartetto, nel fine settimana, ma ci proverà. La vendemmia invece probabilmente dovrà aspettare l’anno venturo. Marco, il suo amico che possiede un vigneto sulle colline di Lucca, non ha mancato di invitarlo neanche quest’anno, ma anche questa volta Vittorio dovrà declinare.
Dopo aver ponderato ancora qualche decina di secondi, ordina la spedizione del messaggio immediato  ̶ evoluzione congiunta delle vecchie email e di whatsapp, che permette l’invio di messaggi a tre diversi livelli di priorità: immediato, entro la giornata, entro la settimana. L’uso ormai generalizzato di IA personali ha fatto piazza pulita della confusione totale in cui era caduta la comunicazione dopo l’avvento degli smartphone. Le PAI organizzano lo spazio elettronico secondo i desideri dell’utente, in modo ordinato e logico. L’uso degli smartphone da parte di utenti privi di nozioni informatiche aveva portato ad un marasma informativo in cui venivano memorizzate e perse migliaia di messaggi senza alcuna distinzione circa l’importanza, la provenienza, la necessità di conservarle per futuro utilizzo oppure no, la pubblicità, il lavoro, le lettere d’amore. Tutto in un enorme cassetto elettronico, la cui smisurata capacità di memorizzazione costituiva la più grande pro-babilità di smarrire qualsiasi informazione e mai più ritrovarla.
L’avvento del cloud computing aveva solo illusoriamente costituito un rimedio. Concepito, come tutta l’informatica consumer, per un puro scopo di entertainment, il cloud era organizzato per conservare le migliaia di foto delle vacanze, ma non per i documenti di lavoro, né per quelli personali. Le IA personali, disegnate anche per fornire formazione logica concettuale agli utenti, rappresentarono la vera inversione di tendenza. Le IA personali avevano fatto irruzione nel mercato dei giocattoli passatempo spacciati a generazioni di consumatori, considerati sempre più idioti ed analfabeti, interessati unicamente ad archiviare migliaia di immagini che non guarderanno mai più, sempre più precocemente smemorati ed incapaci di trarre un vero vantaggio dalle smisurate capacità di calcolo e di memorizzazione della rete informatica globale. Nel giro di pochi anni il dialogo quotidiano con le IA aveva portato le persone a rimettere in ordine il proprio spazio informativo personale, ad acquisire la capacità di organizzare le comunicazioni senza farsene travolgere, smistandole per urgenza, importanza, categoria…
Il messaggio viene spedito alla GLB, con priorità immediata. Rag-giunge il gigantesco sistema informativo della meta-banca, e viene analizzato immediatamente dalla IA che lo governa. La GLB conta innumerevoli filiali in tutto il pianeta e dintorni, e si appresta ad aprire una filiale proprio sulla stazione cislunare O’Neill One. L’IA legge il messaggio, ne controlla l’autenticità, e provvede direttamente ad istruire il sottosistema che gestisce i pagamenti automatici delle quote contrattuali ad avanzamento lavori. Il workflow operativo, per un cliente importante come la NOP, è personalizzato nei dettagli. Il pagamento delle quote di avanzamento lavori prevede unicamente un consenso di livello generale sull’esecuzione del contratto, e l’ok del program-manager, che a sua volta si è sicuramente consultato con i project-manager dei vari sottosistemi, per ogni pagamento agli step di avanzamento lavori previsti.
Con il suo messaggio immediato, Vittorio ha appena tolto sia il con-senso di livello generale, sia quello per il pagamento della terza quota, previsto alla consegna del documento di revisione dei requisiti utente, che dovrebbe dare il via all’ultima fase di revisione del software, e quindi al collaudo finale del sistema integrato. Quasi in tempo reale, la potentissima IA della banca ha aggiornato la posizione, mettendo praticamente in standby l’intero workflow, dall’autorizzazione alla fatturazione ai pagamenti.Vittorio ha preparato la valigia la sera prima, ed entra nella doccia con la confortante sensazione di essere in tempo, avendo quel margine di tolleranza di almeno 20 minuti senza il quale avrebbe l’orribile sensazione di essere alla mercè di qualsiasi imprevisto lungo il percorso. Alla chiusura del box l’IA apre l’acqua, alla temperatura preimpostata. Ed immediatamente risuonano le prime note del Rondo’ alla Turca, di Mozart… «Elvi, questo è mio figlio, digli che lo richiamo tra un quarto d’ora.»
Segue una breve pausa. «Dice che ha urgenza.» L’IA si astiene da qualsiasi ulteriore commento, attenendosi alla neutralità propria dell’ambasciator che non porta pena…
Alzando gli occhi al cielo, e borbottando qualche imprecazione, Vit-torio esce dalla doccia ed indossa un accappatoio. «Ok, passamelo.»
Sul muro del bagno compare l’immagine di Shad, con il cipiglio preoccupato.
«Ciao Pa, ti ricordi lo zio Mattia?»
«Sì certo, e allora?»
«È morto.»
Lo zio in questione vive, o meglio viveva, in Florida, dove aveva acquistato una grande villa, nel periodo seguente la chiusura del programma shuttle, circa trent’anni prima. Le quotazioni dei terreni e delle proprietà immobiliari nella vasta regione circostante erano cadute a picco, e lo zio Mattia ne aveva approfittato, accaparrandosi una casa di 700 mq con 3000 mq di giardino per 30.000 dollari dell’epoca. Esperto di robotica, ricercatissimo dalle principali produttrici di robot industriali, come Kuka, Comau, General Electric, Mattia  ̶ cognato di Vittorio, ovvero fratello della sua ex-moglie  ̶ era passato senza soluzione di continuità da un cantiere all’altro per quasi cinquant’anni, dispensando ovunque il suo sale, per portare le linee robotiche al tempo ciclo previsto contrattualmente. Il povero Mattia praticamente non riusciva a spendere le ingenti somme che entravano nei suoi conti bancari, come compenso del suo lavoro di consulente.
«Sai che lo zio non aveva figli. Ha lasciato tutto a me…»
«Che cosa del “ha lasciato tutto a me” ti rende così pensieroso ed infelice?» Chiede Vittorio, con lo sguardo fisso alla linea unica formata dalle sopracciglia del figlio.
«Il notaio mi ha dato la lista dei 34 conti bancari, dove giacciono circa 15 milioni di dollari… convertiti in euro sono sempre 13 milioni e mezzo! Il fatto è che per recuperarli devo recarmi personalmente in 34 Paesi diversi.»
Vittorio sa quanto il povero Shad odi viaggiare, e comincia quindi a comprendere il perché dell’espressione di grande preoccupazione sulla faccia del figlio.
«Ok, cosa posso fare per te?» Passa all’atto pratico, dando un’occhiata all’ora, proiettata sullo schermo di comunicazione.
«Devo partire tra una settimana da Malpensa. So che sei in partenza oggi… posso stare a casa tua per due o tre giorni? Avrei proprio bisogno di fare compere a Milano…»
«Assolutamente no!» sbotta Vittorio «L’ultima volta che sei stato qui hai spaventato a morte l’olovisore, che non si è riacceso per una settimana. La cucina era confusa e sotto shock, ed aveva completamente dimenticato le mie ricette e la lista della spesa. Per non parlare della IA maggiordomo, sconvolta, che ho dovuto resettare ai valori di fabbrica!»
Shad rimane in silenzio per qualche secondo. Non ha un gran rap-porto con le macchine, e di solito le sciupa in poco tempo. Odia lo shopping elettronico, ed adora andare per negozi e centri commerciali, almeno quelli sopravvissuti. Sa bene di aver incasinato tutta l’elettronica della casa paterna, e non sa come ribattere… «Mi dispiace», balbetta confuso, «cercherò di fare attenzione… ma sai che sono vegano, e non c’erano ricette prive di componenti di origine anima-e…»
È la volta di Vittorio di restare in silenzio: non ha alcuna intenzione di rinfocolare la diatriba sull’alimentazione. È quindi Shad a rompere ancora il silenzio: «A proposito, hai sentito la mamma?»
“A proposito di che?”, starebbe per chiedere l’ingegnere. Ma non può. Il drone-taxi sta chiamando con una certa insistenza: è tempo di muoversi, o rischia di mancare la partenza del treno hyperloop prenotato.
«No, non l’ho sentita. Ora ti saluto, devo proprio scappare. » E, in-tanto riflette, è vero che la sua ex-moglie non si fa sentire da un po’. Il che non manca mai di generare una certa inquietudine.
«Elvi, trasmetti la chiave di casa di questa settimana a mio figlio. Vedi che non si fermi pià di tre giorni, e rifiuta categoricamente qualsiasi riprogrammazione se non autorizzata da me. Ah, dimenticavo: procura un menù vegano alla cucina.»
«Ok, capo!»
”Insolente!” ridacchia tra sé Vittorio, intanto rientra nella doccia, che ormai dovrà limitare a meno di cinque minuti, da rischio depressione per l’intera giornata.


Capitolo  precedente | Capitolo successivo

Qui trovi tutti i capitoli del romanzo 

Ti sembra interessante, oltreché, spero, abbastanza avvincente?… parliamone

Scrivo anche saggi, sul tema dell’espansione della civiltà nello spazio. Magari vuoi dare un’occhiata?

Verified by MonsterInsights