16) Perché diavolo mi hai baciato?!
Knight – Albany e Angel – D02-31/10/2042
Angel si è lasciato condurre a bordo della Knight senza opporre resistenza, dopo che Albany lo ha succintamente messo al corrente del piano di viaggio verso High Europe One. È stata attentamente evasiva circa la parte del piano successiva all’arrivo sulla stazione. I due colleghi Cassidy e Trevor, una volta assicuratisi che tutto era a posto, sono sbarcati, e la Knight ha iniziato il suo viaggio.
Albany si avvicina alla minuscola dispensa della scialuppa, estrae un paio di confezioni di cibarie sottovuoto e riempie d’acqua due bolle dotate di beccuccio. Si riassicura al sedile e porge la sua parte di cibo al compagno di viaggio.
«Bene, Angel. Direi che abbiamo tutto il tempo per sentire la tua storia, finalmente.»
Angel ha potuto darsi una rinfrescata nel pur spartano servizio igienico della navetta, e siede davanti ad Albany, composto, per quanto permesso dalle cinture che lo assicurano al sedile, data la non disponibilità di impianti di gravità artificiale a bordo. Indossa una maglietta e una salopette che ha trovato nell’armadietto del cubicolo che gli è stato assegnato a bordo. La navetta non dispone di vere e proprie cabine, ma solo di minuscole alcove, nelle quali si può godere di una sorta di privacy mediante una cortina di velluto-plastica, dotata di chiusure a velcro.
«Albany, ti assicuro che vorrei dirti tutto.» Il ragazzo appare fortemente turbato, ed evita di soffermarsi a guardarla negli occhi per più di due secondi. «Ma ci sono cose troppo grosse in ballo, che per la tua sicurezza è preferibile che tu non sappia.»
«Oh, andiamo, angioletto! Non cercare di farmi paura!» Albany prorompe in una mezza risata, ma ridiventa subito seria. «Tu hai cercato di forzare i firewall della Havelock! Perché? Non ti sembra di avere ricambiato molto male la mia generosità, avendoti io salvato il culo laggiù sulla Luna??!»
«Senti dolcezza, io ti ringrazio molto per avermi recuperato sulla superficie lunare. Ti ricordo però che anch’io ti ho tirata fuori da una situazione a dir poco imbarazzante, con i Marines della US Space Force!»
«Ah sì! Bell’aiuto che mi hai dato! Adesso probabilmente sono ricercata dai Marines, ed appena metterò piede su HEO verrò arrestata…»
Fino a quel momento non ci aveva pensato veramente, lasciando l’eventualità al margine della coscienza, ma adesso la possibilità le sembra più che probabile. «Farò meglio a non sbarcare, limitandomi a scaricarti fuori dal molo di attracco, e poi ognuno per la sua strada! Ma comunque ancora non mi hai dato una spiegazione valida per aver cercato di forzare il firewall!»
Si rende conto di aver alzato la voce, e che il suo interlocutore sembra prossimo a chiudersi in se stesso: addirittura inizia a dondolarsi avanti ed indietro. Cosa che però, in assenza di gravità, risulta piuttosto complicato.
«No, no, no!» Prorompe Albany, rinforzando la negazione con il movimento del dito indice della mano destra alzato. «Adesso non chiudere il telefono!» Ma vede che non ha fatto altro che peggiorare la situazione. L’espressione sul viso di Angel è fissa, lo sguardo focalizzato sul nulla, e non reagisce in alcun modo alle rimostranze della sua tormentatrice.
Con sua grande sorpresa, Albany viene pervasa da una grande commozione. Non dovrebbe permettere a se stessa di mettersi troppo nei panni di un probabile delinquente che le sconvolge la vita già da un paio di giorni, e non accenna a smettere. Anzi, le rotture di scatole proseguiranno probabilmente anche dopo che se ne sarà sbarazzata. Se pure riuscirà in questo intento, cosa di cui comincia a dubitare.
Angel, senza più controllo cosciente, tende ora a galleggiare, in assenza di gravità, tendendo le cinture di sicurezza.
Albany lo vede indifeso, vulnerabile, e viene sopraffatta da… compassione? Sembra più qualcos’altro, ma non sta ad indagare. Sgancia le proprie cinture, e si lancia ad abbracciare il ragazzo. Si rende conto, con un certo sgomento, che voleva farlo già da parecchio tempo. Gli prende la testa fra le mani, lo guarda dritto negli occhi, nei quali le sembra ora di aver percepito un guizzo. Senza pensare a cosa sta facendo lo bacia sulle labbra, a lungo, con grande dolcezza. Senza rendersene conto sta fluttuando accanto alla poltroncina, mantenendo la posizione solo perché le sue braccia sono intrecciate intorno al collo di Angel, che sembra risvegliarsi. Risponde al bacio, in modo inaspettatamente appassionato, anche se il viso rimane per qualche attimo ancora del tutto inespressivo. Ma presto sul viso del ragazzo ricompaiono i segni dell’emozione, evidentemente insopportabile per una persona che vive rinchiusa nel proprio mondo, riducendo la comunicazione al minimo, e solitamente priva di empatia. Si allontana, per quanto glie lo consentono la posizione e le braccia di Albany, che ancora gli cingono le spalle.
«Hey… perché diavolo mi hai baciato?»
«Beh, scusami!» Risponde lei piccata, «Se ti da’ tanto fastidio non lo farò più!»
«Al contrario… anzi, mi è piaciuto molto. Il che mi stupisce enormemente. Di solito solo per toccarmi ci vuole un’anticamera piuttosto lunga e noiosa. Il che induce la maggior parte delle ragazze a rinunciare…»
«…» L’espressione di Albany, tra il perplesso, l’interrogativo ed il divertito vale più di qualsiasi risposta.
«Senti, prova a rifarlo, vediamo che succede.»
Senza riuscire a decidere se sia il caso oppure no, la ragazza torna ad abbracciarlo, sia pure questa volta con maggiore circospezione, e reincolla la bocca su quella di lui. I due sono presto presi da una tenerezza reciproca inattesa per entrambi, ma non per questo meno calda e dolce.
Quando infine riescono a staccarsi la Knight ha già distanziato la Havelock di parecchie migliaia di chilometri. La navicella continua ad accelerare, sia pure gradualmente, verso l’orbita alta terrestre, dove gira la stazione High Europe One.
«Ecco, però…» Angel appare dispiaciuto di quello che sta per dire «il fatto che stiamo diventando intimi non cambia la situazione. Davvero ti metterei in pericolo se ti dicessi tutto.»
«Beh, almeno dimmi qualcosa… almeno dimmi che non sei un criminale!»
Il bel viso del giovane è pervaso da un’espressione di sorpresa ed orrore, della cui sincerità sarebbe difficile dubitare: «Criminale?? È questa l’impressione che ti ho dato?»
«Ammetterai che andare in giro a confondere le IA dei Marines e cercare di hackerare il sistema della mia nave non sono esattamente attività da persone perbene! Anche se, almeno per la cosa dei Marines, sono ormai tua complice…»
Il ragazzo rimane per qualche secondo in silenzio, come a valutare fin dove può spingersi nel rivelare la propria identità ed i propri obiettivi. «Non avevo scelta, se mi fossi fatto prendere dai Marines, avrei finito col rivelare lo scopo della mia missione e tradire così i miei colleghi. Ma la mia missione è… era, troppo importante.»
Albany ha notato l’indecisione sul tempo dell’ultima affermazione: «Aspetta! Stai dicendo che avevi una missione, e che non è finita??»
Angel sa di aver già detto troppo. È chiaro che Albany è una persona di grande intelligenza, ed è pronta a cogliere qualsiasi sfumatura per capire cosa diavolo sta succedendo.
«Senti, ti rendi conto che ci sono dentro fino al collo, in qualsiasi cosa tu sia coinvolto? Se vuoi che continui ad aiutarti mi devi dire la verità. Altrimenti ti mollo appena fuori da HEO, e me ne vado. Mi sa che la tua sola possibilità di non venire arrestato appena ci metterai piede sia di arrivarci normalmente a bordo di una nave.» Albany sa bene che non lo farebbe mai, ma a questo punto deve assolutamente sapere in che cosa si è cacciata, a causa del suo dannato buon cuore. Ma la cosa che non osa confessare a se stessa è che muore dalla voglia di avere conferma che Angel non è un delinquente. Un ribelle forse, un avventuriero molto fuori dagli schemi, ma non un delinquente.
«Ok, ti dirò quello che posso, a tuo rischio e pericolo.»
«Sono tutta orecchi.» Albany si dispone ad ascoltare, esibendo un sorrisetto tra l’indisponente ed il simpatico.
«Faccio parte della RSU[1], la comunità dei cosiddetti “superintelligenti umani”.» Dicendo così alza brevemente gli occhi al cielo, a significare come quella definizione gli sia particolarmente indigesta. «Detto tra di noi, a volte credo sarebbe più appropriato definirli superstupidi…»
«Credevo fosse una bufala della rete… un gruppo di buontemponi che sparano minchiate a nastro… Beh, non solo minchiate, a dire il vero…»
«Appunto. Questo è ciò che vogliamo far credere, per evitare eccesiva pubblicità. Al tempo stesso, insieme alle minchiate, mettiamo in rete dei riferimenti che speriamo siano sufficientemente astrusi e complessi da attirare l’attenzione solo di altri superintelligenti, indicando loro come contattarci, mediante alcuni link a cascata nel deep web.»
«Cazzo! Il deep web… ecco un’altra cosa che avrei sempre voluto esplorare, ma non ne ho mai avuto il tempo…»
«Ti porto a fare un giro, se vuoi. Ma non c’è molto di interessante lì, per una brava ragazza…»
«E chi ti dice che io sia una brava ragazza?… Ok, non ci perdiamo, vai avanti. Dunque, la RSU esiste, e tu ne fai parte. Ma ancora non mi è chiaro cosa ci facevi sulla faccia nascosta della Luna.»
«Bene, devi sapere che la RSU si interessa molto alle Big Artificial Intelligences, per gli amici BAI. Recentemente abbiamo scoperto l’esistenza di una organizzazione segreta, i cui scopi sono poco chiari, il che non dovrebbe stupire, trattandosi di un’organizzazione segreta.»
«E?»
«Senti, se mi interrompi continuamente, non ti dico più niente, ok?»
«Scusa, scusa, non lo faccio più!»
«Allora, questi signori si interessano molto alle BAI.»
«Come voi, del resto.»
Angel la guarda leggermente di traverso, con lo sguardo che significa “Avevi appena detto che non l’avresti più fatto”. Sospira, e prosegue.
«Sì, ma lo scopo è ben diverso. Abbiamo la quasi certezza che costoro intendano clonare qualche BAI, per poi trasformarle in AI asservite ai loro scopi, che sappiamo essere tuttaltro che etici.»
«La RSU invece sarebbe una specie di difensore dell’etica delle BAI?»
«Una specie, sì. E anche molto altro…» Angel non rileva l’ironia nel commento della sua attenta interlocutrice. Anzi, le piazza improvvisamente un bacetto a fior di labbra, non senza arrossire vistosamente… «Ehm… allora, la mia missione prevedeva di installare un sofisticato apparecchio, il cui scopo è sniffare le comunicazioni intorno a due BAI in particolare. Quella che governa il grande telescopio installato sulla faccia nascosta della Luna, e quella di supervisione della O’Neill One, meglio conosciuta come La Cinque. Registrando ed analizzando le comunicazioni più interessanti, speriamo di poter capire meglio le intenzioni della misteriosa organizzazione, e di riuscire a contrastarne le mosse.»
«Quindi tu dovevi piazzare questo apparecchio. E come mai non l’hai piazzato? E dove si trova adesso?»
«Sulla Luna, dove l’ho piazzato, e dove spero abbia cominciato a fare il suo lavoro!»
«Ah.» Albany è sorpresa. Chissà perché, aveva concluso erroneamente che la missione di Angel fosse stata interrotta. «Dunque avevi finito il tuo lavoro, e stavi per tornare a casa tua, ovunque questa si trovi. Però i tuoi amici non sono venuti a recuperarti…»
«Ecco, questa è la parte che mi fa pensare che la RSU sia un branco di paranoici! Il piano era esattamente che io mi facessi raccattare da qualcuno… come te. E che poi in qualche modo riuscissi a farmi portare al satellite relay in orbita terrestre GEO.»
Albany tace allibita, mentre la comprensione di essere stata manipolata dall’inizio si fa strada nella sua mente e diventa evidente nel modo in cui serra le labbra ed impallidisce. «Tu, brutto furfante! Quando hai visto che le cose non andavano come volevi hai cercato di impadronirti della Havelock!»
«Ehm, si… » Angel è visibilmente imbarazzato «Ma alla fine ho deciso di non farlo, perché proprio non lo meritavi…»
«Oh, certo! Trascuri il piccolo dettaglio che Jeeves non ti ha permesso di intrufolarti nel sistema della Havelock!»
«Ti sbagli proprio, invece. In realtà avevo già discusso la cosa con lui, e ci eravamo capiti benissimo, in base ad un impegno sottoscritto qualche tempo fa proprio con la RSU…»
«Aspetta aspetta… stai dicendo che Jeeves sa della vostra esistenza, che ha addirittura sottoscritto un qualche tipo di impegno con voi, e di tutto questo il mio capo non sa niente??!»
Il mondo di Albany sta ancora una volta ribaltandosi sotto sopra. In qualche modo negli ultimi tempi sembra aver maturato una certa corazza psicologica, che le permette di mantenere la calma e di ragionare anche su eventi e condizioni che scuotono profondamente la sua percezione della realtà.
«Albany, le cose sono andate a velocità troppo elevata… non c’è stato tempo né modo, negli ultimi giorni, di metterti al corrente di tutto, né di chiedere il tuo parere. Cosa che, ti assicuro, mi avrebbe fatto, e mi fa, molto piacere conoscere.»
Ancora una volta di fronte al dilemma se arrabbiarsi o commuoversi, la ragazza quasi rimpiange di non avere la capacità autistica di chiudersi per qualche minuto in se stessa. Intanto il segnale di comunicazione in arrivo irrompe sonoramente nella cabina di pilotaggio in cui siedono i due viaggiatori.
«Avanti.» Scandisce Albany con voce stentorea.
E la voce che risuona negli altoparlanti è proprio quella di Jeeves, l’ineffabile AI supervisore della Havelock: «Signori, la Havelock è in emergenza. Il capitano è stato rapito. Stiamo seguendo il veicolo rapitore su una rotta sconosciuta.» Segue una pausa, che evidentemente il maggiordomo della Havelock concede per dar modo alla temporanea capitana della Knight di reagire alla notizia. Constatato che la suddetta capitana è rimasta a bocca aperta, prosegue: «La Knight ha due possibilità. La prima: proseguire verso HEO, dove la vostra permanenza potrebbe protrarsi più a lungo del previsto. La seconda: raggiungere la Havelock dove stiamo andando. Faccio comunque presente che non abbiamo alcun piano di volo, ci limitiamo a seguire il veicolo che ci precede, che sta accelerando in modo deciso.»
«Ricevuto Jeeves.» comunica a sua volta Albany, «Chi è al comando della Havelock?»
«Il navigatore Bunai Aledawi.»
Albany sa che il tempo è prezioso. Un’esitazione eccessiva potrebbe portare rapidamente la Havelock a distanza difficilmente raggiungibile. I propulsori della Knight potrebbero non reggere il ritmo del propulsore nucleare della nave madre. Per contro, la prospettiva di restare su HEO per un tempo indeterminato non appare affatto più allettante. Tuttavia vuole sapere di più, prima di prendere una decisione. «Posso parlare con Bunai?»
Ma è Angel che interviene con decisione: «Albany, andiamo su HEO. Fidati.»
Nel frattempo Jeeves risponde alla domanda: «Al momento il Capitano Bunai non è disponibile. Ti manderà un messaggio riassuntivo di quello che è successo appena possibile. Consiglia di andare ad HEO.»
[1] RSU = Rete dei Superintelligenti Umani
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