8) Qui fra poco si scatenerà l’inferno

Stazione Cislunare O’Neill Uno – Linus – D01-30/10/2042

«Dammi una panoramica dello stato dei sistemi.» Paludato nel suo camice bianco leggerissimo, e che tuttavia gli ricopre quasi completamente il corpo, l’esobiologo Lionel Nescapper, per gli amici Linus, cerca di venire a capo di un vago malessere che sta percependo dal comportamento della IA supervisore della ormai vasta orticultura, in poderosa crescita sulla stazione CIS-LUNA O’NEILL. Sull’oloschermo da 100 pollici prendono a scorrere lentamente le pagine sinottiche che rappresentano lo stato degli impianti, delle piantagioni e degli orti. Una rassicurante sequenza di icone verdi, il che significa “parametri nella norma”. Ed una incoraggiante percentuale di icone blu, che simboleggia “stato eccellente”. Eppure la IA orticultore, di solito piuttosto ciarliera e ridondante nelle comunicazioni, tace e si limita a fornire risposta alle domande del suo interlocutore umano. Linus non sa spiegarsi questo comportamento. È come se l’IA fosse diventata improvvisamente guardinga, estremamente attenta ad ogni parola che spende. Come se da un giorno all’altro avesse maturato un certo timore di sbagliare, o addirittura di incappare in punizioni. Oppure, ancora peggio, avesse ricevuto istruzioni e disposizioni da fonti diverse da quelle previste.

«Beh, che te ne pare? Andiamo molto bene, no?»

«Sì, così dicono tutti i sensori. I miei calcoli sulla base dei dati statistici confermano una valutazione improntata ad un cauto ottimismo.»

Un linguaggio formale, freddamente scientifico, tutto l’opposto della furfanteria sfrontata e cialtronesca della quale i programmatori con gusti un po’ retrò, hanno voluto dotare il “carattere” dell’IA, simile alla tranquilla superiorità ostentata da Bruce Lee, Carmelo Bene, Mohammed Alì o Miles Davis, tutti prime donne sulla scena del Novecento, certi di essere il meglio, se non gli unici, ciascuno nel proprio campo.

Linus decide che vale la pena di parlare di questa cosa con un tecnico. Chiude la comunicazione con l’IA, si accerta che il cambio di atteggiamento del sistema non sia dovuto ad una inavvertita modifica delle preferenze — che permettono di impostare tra l’altro le modalità di comunicazione delle varie applicazioni IA — e chiama Sammy. Il capo del team di test engineering è infatti il tecnico con cui ha maggior confidenza, con il quale sente di poter rischiare di sparare cazzate, certo che l’unica conseguenza sarebbe una risata autoindulgente, poiché ambedue condividono il concetto che è sempre meglio rischiare una figura barbina piuttosto che tacere su un particolare che potrebbe poi rivelarsi pericoloso.

«Parla Miss Moneypenny, la PAI di Sammy, che è momentaneamente occupato, e non può rispondere. Lasciami detto, se vuoi, il motivo della tua chiamata. In ogni caso ti farò richiamare non appena possibile, compatibilmente con il livello di priorità che vorrai gentilmente indicare.»

Linus resta qualche secondo in silenzio, valutando la priorità che intende attribuire a questa faccenda, e poi opta per la priorità massima. Si avvia sovrappensiero per i viali che collegano le diverse aree dove vengono coltivate piante di molte specie diverse, la maggioranza a scopo alimentare, ed altre a scopo ambientale ed ornamentale. Tutte sono state però attentamente selezionate, e qualcuna anche appositamente modificata, per fornire un elevato indice di rendimento, in termini di assorbimento di anidride carbonica e produzione di ossigeno. Ma neppure è stato trascurato l’insegnamento di Howard Bloom: “Garden the Solar System, Green the Galaxy”. Parecchie piante da giardino saranno presto tolte dai vivai e messe a dimora in tutti gli ambienti della stazione che possono ospitare un’aiuola, uno spazio verde, un prato o un boschetto. La consapevolezza che gli umani non possono vivere per lungo tempo in scatole metalliche, prive di vegetazione e di fauna terrestre, si era d’altronde manifestata in modo crescente, via via che sempre più persone civili, prive o quasi di addestramento astronautico, avevano cominciato a viaggiare e risiedere nello spazio per periodi di tempo superiori a quelli di una tipica “missione” di esplorazione spaziale. Avendo selezionato la priorità massima per la sua richiesta di comunicazione, Linus non si sorprende quando sente direttamente risuonare la voce di Sammy vicino all’orecchio destro: «Amico, scusami se non ho risposto subito. Qui fra poco si scatenerà l’inferno.»

«Che diavolo succede?» Ribatte Linus.

«Tientelo per te, perché non ho ancora finito tutte le verifiche del caso.»

«Sai che con me puoi stare tranquillo, sputa il rospo.»

«Hai presente la IA 5, quella che dovrebbe cominciare il collaudo finale tra un paio di giorni?»

«E come potrei non averla presente? Da settimane non sento parlare d’altro, l’atmosfera non sarebbe così febbricitante neppure se venisse Elvis Presley redivivo…»

«Mmh…» fa il test engineer indiano «Allora sinceramente, potendo scegliere, casomai preferirei Joe Zawinul…»

Sammy rimane in silenzio, non è infrequente da parte sua estraniarsi come in meditazione, anche quando le circostanze richiederebbero un livello di presenza più dinamico, se non più concitato. Linus decide di tornare al punto: «Va beh, allora che succede?»

Il preoccupante silenzio si protrae per qualche altro secondo, aumentando per conseguenza la preoccupazione del botanico. «Scusami amico, adesso devo proprio andare. Ti richiamo appena possibile.»

Si sente un veloce trapestio, e poi la linea viene chiusa.


Capitolo precedente  |  Capitolo successivo

Qui trovi tutti i capitoli del romanzo 

Ti sembra interessante, oltreché, spero, abbastanza avvincente?… parliamone

Scrivo anche saggi, sul tema dell’espansione della civiltà nello spazio. Magari vuoi dare un’occhiata?

Verified by MonsterInsights